Il prolasso rettale è una patologia benigna del pavimento pelvico che colpisce prevalentemente il sesso femminile (9 volte di più rispetto agli uomini), più frequentemente in età avanzata, dopo la menopausa. I fattori predisponenti, oltre l’età, sono i traumi ostetrici, la stipsi cronica e l’ipertono sfinteriale.
Per prolasso rettale si intende la fuoriuscita del retto (o di una sua parte) dalla sua sede naturale. Il prolasso rettale può essere:
- Completo, quando il retto fuoriesce completamente dall’ano, anche per molti centimetri
- Interno, quando il retto si introflette in sé stesso (invaginazione retto-rettale) o nel canale anale (invaginazione retto-anale)
- Mucoso, quando solamente la mucosa rettale discende nel canale anale o fuori dall’ano
La sintomatologia varia a seconda del grado e del tipo di prolasso. In alcuni casi la patologia si può manifestare con l’incontinenza, in altri invece con la stipsi o con la difficoltà nell’evacuare le feci (per cui può essere necessario eseguire manovre manuali per consentire l’evacuazione). A queste alterazioni della defecazione si associano sanguinamenti dall’ano, perdita di muco, sensazione di peso perineale, dolore nella parte inferiore dell’addome.
La diagnosi è clinica, basata su una visita proctologica con retto-anoscopia e strumentale, con defecografia o defeco-risonanza magnetica.
Il trattamento di questa patologia è esclusivamente chirurgico, benché una ginnastica del pavimento pelvico correttamente eseguita possa offrire dei benefici.
Gli interventi chirurgici possibili dipendono dal tipo di prolasso rettale. La visita chirurgica è essenziale per escludere altre patologie ano-rettali, determinare il grado del prolasso e indicare l’intervento più adatto al caso specifico.