Il pancreas è una ghiandola facente parte dell’apparato digerente, che secerne circa 1500 ml di acqua e bicarbonato al giorno. Secerne inoltre enzimi digestivi e numerosi ormoni tra cui l’insulina. Le patologie d’interesse chirurgico che colpiscono il pancreas sono le neoformazioni benigne e maligne.
Le pseudocisti, rappresentano la lesione cistica più frequente del pancreas; sono lesioni di natura benigna e riconoscono nella maggior parte dei casi un’origine infiammatoria (pancreatite acuta o cronica) o traumatica. Le pseudocisti possono essere singola o multipla (anche 5-6) e possono manifestarsi in qualsiasi porzione del pancreas. L’incidenza delle pseudocisti dopo una pancreatite acuta è del 2-3%, mentre nella pancreatite cronica e del 15-30% dei pazienti. Questo tipo di patologia richiede il trattamento chirurgico in seguito ad un aumento di volume, quando diviene sintomatica (per compressione degli organi circostanti) o quando si manifestano complicazioni (infezione, sanguinamento, ecc.).
Le cisti sierose, sono neoplasie epiteliali costituite da numerosissime piccole cisti contenenti liquido simile all’acqua. Sono quasi sempre benigne, anche se sono stati riportati casi sporadici di malignità. E’ una patologia per lo più asintomatica, il cui trattamento chirurgico si rende necessario solo per i pazienti sintomatici o in caso di dubbio diagnostico.
Il cistoadenoma mucinoso può essere benigno, a malignità intermedia (cistoadenoma mucinoso con displasia lieve o moderata) o maligno (cistoadenocarcinoma mucinosi). Molto importante è la diagnosi differenziale, per scegliere il tipo di trattamento più indicato.
Il tumore maligno del pancreas si sviluppa di solito dal dotto del pancreas a livello della testa dell’organo. La sua crescita può generare un’alterata funzione dell’organo o la distruzione del dotto che riversa la bile proveniente dal fegato nel duodeno, dando la tipica colorazione gialla della pelle (ittero).
Il tumore del pancreas rappresenta il 3% di tutte le neoplasie negli uomini e il 3,2% nelle donne. La fascia d’età più colpita è quella anziana (età media 69 anni per gli uomini e 74 per le donne).
I fattori di rischio correlati a questa patologia sono la familiarità, il fumo, l’obesità e la pancreatite cronica.
Il carcinoma del pancreas si manifesta tardivamente dal punto di vista clinico; la maggioranza dei sintomi, infatti, sono dovuti alla posizione nel pancreas e ai rapporti che esso contrae con gli organi circostanti.
I principali sintomi sono l’ittero, dovuto all’ostruzione che il tumore può provocare sulle vie biliari, il dolore, la nausea, la mancanza di appetito e la perdita di peso. La comparsa improvvisa di diabete può rappresentare un sintomo precoce, soprattutto quando compare in assenza di una familiarità.
La diagnosi è strumentale. L’esame che risulta più utile nel definire la presenza e l’estensione del tumore pancreatico è l’ecoendoscopia, che permette il contestuale prelievo bioptico. In caso di ittero si sottopone il paziente ad una colangio-risonanza magnetica e successivamente ad una procedura endoscopica dedicata che permette di incannulare selettivamente la via biliare ed il dotto pancreatico visualizzandoli iniettando mezzo di contrasto: la CPRE
La TAC rappresenta ancora oggi la metodica standard di stadiazione della neoplasia.
TRATTAMENTO
Il trattamento di queste patologie è esclusivamente chirurgico. A causa dei numerosi rapporti anatomici che questo organo contrae con strutture vitali questo tipo di chirurgia, di difficile esecuzione, dovrebbe essere praticata solo da chirurghi esperti e dedicati. In base alla localizzazione e alla tipologia di patologia, il chirurgo opetra’ per il tipo di resezione da eseguire, duodenocefalopancreasectomia, splenopancreasectomia, pancreasectomia distale, pancreasectomia parziale, ed, eventualmente, quali organi limitrofi asportare. Ad oggi, la prognosi a distanza non è buona in caso di neoplasia avanzata.