Prof.Giuseppe Sica

Ernie dello sportivo

L’ernia dello sportivo è una condizione patologica complessa descritta per la prima volta negli anni ‘90. Può interessare anche chi non pratica sport, ma come suggerisce il nome, interessa particolarmente chi pratica attività sportiva ed in particolare chi gioca a calcio a livello agonistico.

Con il termine ernia dello sportivo non si intende una vera e propria ernia; infatti, l’alterazione anatomica più frequentemente riscontrata è una debolezza e/o lacerazione della parete addominale in assenza degli elementi caratteristici dell’ernia classica (porta e sacco erniario).

Il sintomo principale è il dolore cronico in regione inguinale, pubica, radice dello scroto e della coscia che si esacerba con il movimento e che ricorda molto la sintomatologia dell’ernia inguinale. La mancanza di una tumefazione palpabile durante il ponzamento e il peggioramento del dolore con la corsa, il salto e la rotazione dell’arto inferiore omolaterale, la differenziano dall’ernia inguinale. Nel 30% dei casi l’ernia dello sportivo è bilaterale.

La diagnosi dell’ernia dello sportivo è una diagnosi molto insidiosa e non di rado viene misconosciuta. Si basa sulla raccolta anamnestica e sull’esame obiettivo del paziente, eventualmente integrati con l’ecografia dinamica e la risonanza magnetica, che consentono di differenziarla non solo dall’ernia inguinale classica, ma anche dalla pubalgia, patologia di cui possono soffrire prevalentemente gli sportivi e, anche in questo caso, in particolare i calciatori. 

Sebbene la storia naturale dell’ernia dello sportivo sia quella di una condizione progressivamente ingravescente, l’intervento chirurgico è indicato solo se i trattamenti medici conservativi non sono risolutivi e se la sintomatologia ha una durata maggiore di 3 mesi.

L’intervento chirurgico consiste nel rinforzo della parete addominale della regione inguinale e\o sovra pubica con il posizionamento di sottili protesi integrabili. 

L’utilizzo di tecniche mininvasive, indipendentemente dal tipo di accesso, garantisce:

  • Riabilitazione estremamente rapida
  • Ripresa dell’attività agonistica a distanza di 1-2 settimane dall’intervento chirurgico
  • Ottimi risultati estetici