Prof.Giuseppe Sica

Ernie e laparoceli

Le ernie ed i laparoceli sono patologie della parete addominale estremamente comuni, che rappresentano la prima causa di visita chirurgica. Interessano prevalentemente gli uomini, con un’incidenza che aumenta con l’età raggiungendo un picco tra i 75 e gli 80 anni d’età. In base al meccanismo patogenetico vengono suddivise in:

  • Ernie congenite, dovute ad alterazioni dei meccanismi di sviluppo
  • Ernie acquisite
    • Primarie, dovute a perdita dell’integrità della parete addominale o ad un eccessivo aumento di pressione all’interno dell’addome
    • Laparoceli o ernie incisionali, dovute a difetti nella riparazione delle cicatrici chirurgiche laparotomiche principalmente secondari ad età, obesità o infezioni del sito chirurgico

Con il termine ernia si intende una patologia nella quale un viscere, o parte di esso (contenuto erniario), fuoriesce dalla cavità in cui è normalmente contenuto attraverso un punto di minor resistenza della parete addominale (porta erniaria). Le ernie più frequenti sono le ernie primarie inguinali e i laparoceli.

La manifestazione tipica è la comparsa di una tumefazione nella regione interessata, che può essere evidente a riposo o dopo le manovre di ponzamento. Un sintomo comune è il dolore locale e/o irradiato. Se il dolore persiste o si associa a febbre, stipsi ostinata, nausea e vomito, può essere indicativo di una complicanza quale strangolamento, intasamento, o incarceramento, che richiedono un trattamento chirurgico in urgenza.

La diagnosi è esclusivamente clinica.

L’unico trattamento curativo per la patologia erniaria è l’intervento chirurgico, per prevenire il rischio di complicanze. La visita chirurgica è essenziale per porre diagnosi e stabilire la presenza di un’eventuale urgenza.

Il gold standard per il trattamento delle ernie è la plastica del difetto erniario, ovvero la riparazione dell’ernia, che viene eseguita con delle protesi sagomate sul paziente stesso, seguendo il principio della chirurgia su misura, o chirurgia sartoriale. La tecnica chirurgica maggiormente utilizzata è la cosiddetta tension free-sutureless, che insieme al principio della chirurgia su misura garantisce:

  • Ridotto tasso di recidive locali
  • Ridotto tasso di dolore postoperatorio
  • Miglioramento del comfort del paziente

Indipendentemente dal tipo di accesso, l’approccio mininvasivo, inoltre, consente una riabilitazione estremamente rapida con ripresa delle attività socio-relazionali in tempi brevi e ottimi risultati estetici.